I disturbi correlati al glutine tuttavia non si esauriscono nella celiachia, infatti se ne distinguono 3 tipologie diverse a seconda dei sintomi e della gravità, ma tutti e 3 sono accomunati dal fatto che una dieta priva di glutine porta ad un miglioramento dei sintomi4: Celiachia o intolleranza permanente al glutine: i soggetti affetti da celiachia hanno una reazione immunitaria a carico dell’intestino quando viene assunta anche una piccola traccia di glutine. Ciò comporta una regressione dei villi intestinali e di conseguenza problemi di assorbimento totali o parziali dei nutrienti. Da qui una sintomatologia legata a problemi gastro-intestinali fino all’anemia cronica e problemi di crescita nei bambini. Per diagnosticare la celiachia è necessaria un’analisi del sangue a cui segue una biopsia intestinale. Secondo alcuni studi, in Italia oltre agli oltre 170.000 soggetti diagnosticati, cioè un italiano su 100, si stima un numero di affetti sommerso di circa 440.000 persone. Allergia al grano: in questo caso si sviluppano anticorpi contro alcuni allergeni del frumento, di conseguenza la sintomatologia degli allergici è completamente diversa da quella dei celiaci; in questo caso infatti i soggetti allergici hanno problemi cutanei e respiratori, come l’asma. Tale allergia si diagnostica con opportuni test allergologici. In Italia un italiano su 1.000 è allergico al frumento. Sensibilità al glutine non celiaca: è una reazione dell’organismo all’introduzione del glutine nella propria dieta alimentare, non ascrivibile né alla celiachia né all’allergia, malgrado la sintomatologia sia simile alla prima. In ogni caso la sensibilità al glutine non comporta danni all’intestino nel caso in cui si assuma del glutine. I dati su questa problematica sono molto incerti dal momento che la diagnosi non è ancora precisa a causa della mancanza di precisi marker diagnostici al momento, e si passa per una serie di esclusioni sia della celiachia che dell’allergia. Per quanto riguarda la diffusione in Italia di questa problematica si può solo concludere che sia più diffusa della celiachia.